Da cosa possiamo
partire se dobbiamo progettare qualcosa per i bambini?
Possiamo
innanzitutto provare ad analizzare il lavoro di chi già lo ha fatto prima di
noi e capire qual è stato il suo punto di partenza.
A tal proposito,
mi sembra importante parlarvi dell’esperienza di Enzo Mari.
Tutta la sua opera si fonda su un concetto
logico, chiaro e preciso: il processo prassi-teoria.
Il processo prassi-teoria è strettamente legato al
modo di agire primordiale dell’uomo e oggi si ritrova, nella sua forma più pura, nel modo in cui i bambini scoprono il mondo. Ormai il sapere umano è stratificato in
maniera molto complessa da millenni di scoperte, teorie e invenzioni. La nostra
cultura è piena di nozioni che ci vengono trasmesse dai nostri genitori, dai
nostri insegnanti, dal mondo che ci circonda, e questo spesso non ci è d’aiuto
quando siamo chiamati ad “inventare” qualcosa. Tendiamo sempre a complicare le
cose, ad inserire nei nostri progetti, o in qualsiasi tipo di prodotto, tutte
quelle nozioni e luoghi comuni di cui ci bombarda il mondo esterno. Quello che
dobbiamo riuscire a fare, invece, è cercare di capire quali sono le cose
essenziali, ritornare alle origini, e magari così riusciremo a produrre
qualcosa di nuovo.
“ Se nei primissimi anni di vita il
bambino riesce a conquistare il mondo senza farsi condizionare dalle norme già
consolidate, forse dovremmo cercare di azzerare una buona fetta della nostra
conoscenza per ripartire dalle origini. Per esempio, domandandoci se i siatemi
cui ci affidiamo da secoli sono così efficienti, o se invece producono effetti
caotici, entropici, in conflitto tra loro.”
ENZO MARI, 25 modi
per piantare in chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1°
ediz., pag. 170.
Ma torniamo al
processo di prassi-teoria. Il bambino
alla sua nascita non conosce nulla del mondo, ha a malapena la percezione di se
stesso, non sa ancora cosa può offrirgli l’utilizzo dei sensi. Il suo
processo di conoscenza inizia con l’approccio empirico, che corrisponde alla
fase 1: la prassi, la pratica,
l’esperienza diretta che gli fa capire, ad esempio, cosa succede se muove un
braccio per afferrare qualcosa. Nel momento della scoperta inizia la fase 2: la
teoria, il bambino teorizza,
immagazzina nel proprio cervello che quell’oggetto ha quella consistenza, e che
ripetendo l’azione proverà la stessa cosa. Il processo si ripete nel bambino
ogni qual volta egli scopre qualcosa, affronta una nuova esperienza. E qual
è il mezzo principale attraverso il quale il bambino scopre la realtà? È il
gioco; tutto nella vita di un bambino viene affrontato sotto forma di gioco,
attraverso il quale applica il processo di prassi-teoria.
“ È una faccenda molto seria: il gioco
non gli serve a passare il tempo, ma a capire il mondo.”
ENZO MARI, 25 modi
per piantare in chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1°
ediz., pag. 36.
Enzo Mari conosce bene il mondo dei bambini. Ha
realizzato diversi giochi: Il gioco delle favole, Il gioco
dei 16 animali, Il posto dei giochi, tutti prodotti dell’azienda Danese. Proverò, brevemente, ad illustrarveli.
Il gioco delle favole (1957-65)
Si tratta di una serie di
lastre alte 20cm e lunghe 50cm. Su queste lastre vi sono stampati, su entrambi
i lati, dei disegni di animali, alberi, piante (“…rappresentati con la massima
cura…”), a simulare lo scenario di una favola, e hanno due incisioni laterali
che consentono di incastrarle tra loro, come delle "quinte tridimensionali". Grazie a queste incisioni il bambino è libero
creare infinite combinazioni, di determinare gli sviluppi di infinite favole.
Il gioco dei 16 animali
(1957)
È composto da 16
sagome di animali ritagliate da un’unica lastra di legno, in modo da potersi ricomporre, come una sorta di puzzle con il quale il
bambino può inventare sempre nuove storie.
“La scatola che li contiene è di circa 30
x 40 cm, lo spessore degli animali 3 cm, così possono stare in piedi, essere
disposti in modi divertenti e inaspettati, e diventare gli attori di una
commedia dell’arte, il cui regista è il bambino.”
ENZO MARI, 25 modi
per piantare in chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1°
ediz., pag. 36.
Il posto dei giochi (1961-67)
È un gioco
composto da un unico foglio in cartone piegabile a fisarmonica, un semplice paravento
che può diventare ogni genere possibile e immaginabile di spazio racchiuso e
abitabile. Il bambino, attraverso la propria fantasia, è libero di organizzare
il proprio habitat.
Tutti i giochi di cui vi ho parlato sono accomunati dal concetto di “approccio metonimico”: un gioco, come ogni altro progetto, segue una norma arbitraria, che è sempre dinamica e conduce ad opere, soluzioni, infinite.
Inoltre, Enzo Mari ha realizzato anche diversi libri per bambini, con la
collaborazione della moglie Iela Mari; due di questi sono: La mela e la farfalla (1960, Bompiani Editore), L’uovo e la Gallina
(1969, Emme Edizioni). Sono dei libri di grande innovazione grafica, senza
testo, con delle immagini semplici ma estremamente comunicative. Il primo
racconta la storia di un bruco che diventa farfalla, il secondo tutto il ciclo
di vita di una gallina. Tutto è
raccontato con estrema chiarezza, in
quanto Iela Mari crede che “...per la capacità di comprensione del
bambino, la natura sia molto complessa.”
È proprio da Il gioco delle favole e da La mela e la farfalla che ho preso
alcune delle illustrazioni che compongono la mia “Favola di Meo Romeo”.
Spero che, attraverso
una piccola conoscenza del modo di progettare di Enzo Mari, sia riuscita a farvi riflettere sul modo di apprendere
dei bambini e che questo possa aiutarvi a progettare qualcosa che possa “fornire ai piccoli ed ai grandi che li
accompagnano uno scenario di possibilità di scoperta, conoscenza e memoria della
nostra cultura e che li attragga in una giornata piacevole trascorsa insieme”.
Per
approfondire:
Bibliografia:
ENZO MARI, Funzione della ricerca estetica, Ed. di Comunità, Milano, 1970
RENATO PEDIO, Enzo Mari designer, Dedalo Libri, Bari, 1980
CASCIANI STEFANI, Arte industriale, Gioco oggetto pensiero, Danese e la sua produzione, Arcadia edizioni, 1988, Lissone, pagg. 112-133
Link immagini: Il gioco delle favole:
Link utili colleghi 2011/2012, Il gioco delle favole:
Link immagini: Il gioco dei 16 animali
Link utili colleghi 2011/2012, Il gioco dei 16
animali:
Link immagini: Il posto dei giochi:
Link utili e
immagini su Iela Mari, La mela e la
farfalla, L’uovo e la gallina:
Link utili
colleghi 2011/2012, La mela e la farfalla, L’uovo e la gallina:
Enzo Mari, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, Marzo 2011, 1a ediz., pag.165, righe 1-6.
Guardare il passato per ripensare il futuro.