PIATTAFORMA 5 crowdsourcing design - modalità progettuali per utilizzo di piattaforme creative INTERACTIVE SYSTEM TO EVOLUTION OF CREATIVE PLATFORMS - progetto sperimentale di interoperabilità didattica di Data-Design condotta attraverso innnovativi scenari e forme di organizzazione dei processi di apprendimento interattivo e collettivo - CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - PILOTA 5-6 intregrazione ai corsi di Design A e B a.a. 2011 -12, facoltà di architettura, R.C.
la foto di fondo
la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo, agosto 2011
cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 3 - http://ceciliapolidoritwicedesign3.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 4 - http://ceciliapolidoritwicedesign4.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 5 - http://ceciliapolidoritwicedesign5.blogspot.it
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sabato 19 maggio 2012
L'insegnamento Kartell
2 e 1/2 post: la chiave Kartell è ben presentata, le immagini scelte molto allegre e pertinenti, invece l'integrazione è accennata e, sebbene corretta, non è dimostrata; ad esempio il fattore jeans andava sviluppato. un'occasione persa.
"Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvovati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. [...] Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scoporo che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco".
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag 56
Fu fondata nel 1949 da Guilio Castelli e, dopo una prima fase di rodaggio nel Settore degli Autoaccessori (1950-1969), si pone un obiettivo:portare le materia plastiche all'interno dell'ambiente domestico attraverso la produzione di, Articoli CasalinghiIlluminazione ed Arredi. Il suo impegno prioritario è stato la ricerca progettuale volta alla realizzazione di oggeti di uso quotidiano in una nuova veste.
Oggi i prodotti Kartell esprimono il linguaggio e l'atmosfera del periodo in cui sono nati ma allo stesso tempo sono degli oggetti contemporanei diventati parte integrante della nostra quotidianità. Un’azienda sinonimo di qualità che permette di vivere gli oggetti come risposta ai nostri desideri, e che è data dalla combinazione di forme, materiali e funzionalità.
L’evoluzione attraverso i suoi prodotti...
- Dall’utensile all’oggetto, dalla cucina alla tavola.
Il Portaimmondizie KS 1068 progettato da Gino Colombini nel 1959, è stato considerato quello meno interessante dei tre portaimmondizie prodotti dall Kartell, ma è quello che ebbe maggior successo di vendita. La sua forma affusolata e gradevole ha conquistato l'attenzione senza creare distacco con l'immagine tradizionale dell'oggetto. Negli anni '70 dopo varie sperimentazioni, vengono messi in mercato ciotole e barattoli da cucina in ABS(acrilonitrile-butadiene-stirene) pesanti. Questa serie di oggeti fu molto apprezzata dal pubblico ma non diede grandi ritorni di fatturato perchè non riusciva a confrontarsi in modo adeguato con il prezzo di mercato e la sua reale funzione. La svolta verso l'oggettistica arrivò con l'operazione "Kartell in tavola" che rappresenta l'ultima operazione tentata dalla Kartell prima di chiudere il Settore Casalinghi. La serie abolisce la distinzione tra cucina e sala da pranzo. Poichè tutti ormai mangiavano in cucina, fu deciso di progettare degli oggetti adatti a questa doppia funzione cucina-pranzo cercando, attraverso la scelta di forme, materiali e colori, di dar loro un'immagine piacevole, che aiutasse a rallegrare l’ambiente di casa senza dover ricorrere al tradizionale mazzo di fiori. Ciotole7105, barattoli 7325.
- "Materie plastiche e design" per l'arredamento più che per l'illuminotecnica.
La costante ricerca e la fedeltà all'obiettivo:portare la materie plastiche in casa, non ferma la Kartell che apre il Settore Illuminazione(1951-1979). Tale Settore in realtà fu considerato un complemento del Settore Arredamento(1963), in quanto non apportò novità di illuminotecnica ma contribuì a nuove soluzioni funzionali ed ambientali rivolte all'ambiente domenstico. L'arredo, e soprattutto gli accessori di arredo, hanno maggiormente contribuito a creare l'immagine dell'azienda, perchè in essi è più immediata la lettura dell'apporto innovativo dato alla soluzione del problema: la funzione tradizionale in chiave moderna. Si tratta di accessori componibili che riassumono le qualità della Kartell e che fanno ancora parte del nostro panorama quotidiano.Componibili quadri 4970-84. Sono il prodotto che caretterizza la produzione dell'azienda e con il numero di primato innovativo più alto. è il primo mobile di produzione totalmente industrializzata ed il primo in ABS. Per più di dieci anni rimasero i best seller, oggetti plurivalenti: un elementi: un sedile;due elementi: un comodino; tre elementi: uno scaffale; quattro/cinque elementi: una torre da destinare a vari utilizzi. Lampada a sospensione KD6 di Achille e Pier Giacomo Castiglioni. La prima a sospensione composta da un globo che diffonde la luce in modo uniforme, formato da due calotte semisferiche separate (che condentono l'areazione della sorgente luminosa) e da una calotta esperna a parabola che aumenta la superficie riflettente, concentra la luce nella ziona di utilizzo e filtra una luce più tenua e rilassante nel resto dell'ambiente. Lampada KD 8/24 di Joe Colombo. Queste lampade permettono la regolazione della luce grazie alla rotazione di schermi. Dopo queste realizzazioni Joe Colombo affronta ex novo il tema della lampada da tavolo andando a ricercare una forma che nascesse dal nuovo modo di vivere che non aveva niente a che fare con quello che aveva dato origine ai lumi tradizionali e dai nuovi materiali.Lampade KD 27.
- Prove d'artista.
Oggetti che non hanno alcuna storia dal punto di vista commerciale e neanche da quello produttivo, ma che descrivono un aspetto dellaKartell: la disponibilità a esprimere anche altri modi di essere che non siano quelli dell'incessante impegno quotidiano ad assicurare la qualità tecnologica e progettuale dei suoi prodotti.
Lampada 4045 di Gae Aulenti; Lampada 4043 e 4044 diFilippo Panasea; Lampada 4041 di Nanda Vigo.
- Didattica, gioco e funzionalità per arredare a scuola.
La Kartell decise di affrontare il problema dell'arredo per l'infanzia che avesse anche uno scopo didattico.
Il lavoro fu affidato al Centrokappa che chiamò il progetto Sistema Scuola 5500-5340 ed entrò a far parte della Collezione Kartell nel settembre del 1978. Il Sistema è formato da elementi di arredo che sono allo stesso tempo elementi didattici e di gioco: è flessibile, modificabile, trasformabile in modo da consentire
impieghi diversi a seconda delle diverse attività didattiche e da stimolare nello stesso tempo la creatività dei bambini durante il gioco. Infatti i modelli combinatori possibili sono stati in numerose occasioni arricchiti e reinventati dai bambini.
- Dall’oggetto alla moda.
Esposizione Kartell
La Kartell rappresenta l’Italia nel mondo del design, dell’inventiva.
E’ ormai consuetudine che la Kartell collabori con molti stilisti e marchi prestigiosi.Valentino, Prada , Doce & Gabbana... anche la Mattel ha deciso di affidarele l’arredo per la nuova casa di Barbie, creando oggetti che passano dalla scala umana a quella del gioco. L’oggetto Kartell garantisce stile e fa parte di scenografie teatrali, televisive e musicali. La ricerca incessante e l’alta qualità dei materiali hanno permesso all’azienda di introdurre nella loro produzione anche le scarpe disegnate da Giordana Zappieri(.normaluisa) e Moschino.
-TIP TOP, Philippe Starck e Eugeni Quitllet; un piccolo tavolo di servizio, agile, leggero e versatile. L'accostamento del
piano colorato alla gamba trasparente e vuota dona alla struttura profondità.
-Poltrona 4801 , Joe Colombo. Fino a ora è stata l'unico pezzo della Kartell a essere stata realizzata esclusivamente in legno, una scelta strana per un'azienda famosa per il design industriale e l'uso della plastica anche nell'habitat privato. Oggi riprende vita dalla plastica.
-Bookworm , Ron Arad. Una libreria flessibile. Un'accurata analisi della tecnologia dell'estrusione ha permesso di realizzare una libreria sinuosa, che assime la forma desiderata senza per questo compromettere resistenza e funzionalità.
-Portariviste, Front. Un elemento sinuoso che si apre a semicerchio in flessuosi ripiani come se un soffio di vento improvviso sventagliasse le pagine di un giornale.
-Ero|s| di Philippe Starck, una poltroncina avvolgente dalla forma organica a uovo, caratterizzata da una raffinata combinazione delle finiture e da un sapiente utilizzo del colore. Ideale per la casa, in sala da pranzo o in soggiorno, ma può vivere anche negli uffici come seduta rappresentativa per la sala riunioni o nei luoghi di attesa.
-Bubble Club ,Philippe Strack. Vera e propria icona made in Kartell ed è il primo divano industriale interamente realizzato in materie plastiche consentendo la produzione in serie di un oggetto che da sempre viene realizzato artigianalmente.
-Taj, Ferruccio Laviani. Più che una lampada è un segno tridimensionale, una scultura luminosa. Bella da accesa come da spenta, Sfrutta la tecnologia a LED per ottimizzare e minimizzare il più possibile la sorgente luminosa ed allo stesso tempo essere un nuovo step della tecnologia aziendale realizzando un oggetto dalle capacità uniche.
-Trix, Piero Lissoni. Tre elementi diversi che hanno la possibilità di ruotare e dare vita a funzioni deverse: un pouf, un letto, una chaise lounge o una poltrona.
L'insegnamento Kartell: ripensare ad oggetti di uso comune in una nuova veste che non modifichi l'immagine tradizionale dell'oggetto. L'aver appreso che un oggetto può essere polivalente a seconda del materiale che lo costituisce.
Poltrona 4801 e Mademoiselle
In particolare sono state la Poltrona 4801 di Joe Colombo e la Mademoiselle di Philipe Strack nella loro nuova veste, ad ispirare la mia riproduzione della Chaise lounge LC 4 di Le Corbusier.
Quella di Joe Colombo è stata l'unico prodotto Kartell ad essere costruito e commercializzato in legno. Oggi è stata riprodotta in materie plastiche senza però cambiare la sua sostanza formale. Forma, le dimensioni, rimangono le stesse nonostante l'utilizzo di un materiale differente da quello tradizionale.
La sedia di Philipe Starck, o meglio le svariate rivisitazioni fatte da vari stilisti del sedile in tessuto, mi ha permesso di capire quanto una trama possa influenzare l'utilizzo dell'oggetto e come possa riflettere la personalità di chi possiede l'oggetto .
Un oggetto intramontabile, storico si veste del presente dando la possibilità di personalizzare l'oggetto secondo una tendenza, una moda.
Così ho pensato di riprodurre la LC4 così come, forse, l'avrebbe voluta James Dean nel film Gioventù bruciata, chi lo sa.
Conoscere la storia di un'azienda come la Kartell mi ha insegnato ad essere fiduciosa, ad amare la ricerca, a sfidare i limiti delle mie conoscenze attraverso il campo dell'applicazione e dell'ingegno.
Riferimenti testo:
- Augusto Morello e Castelli Ferrieri Anna, Plastiche e Design, ed.Arcadia, MI, 1984.
Riferimenti immagini:
- Augusto Morello e Castelli Ferrieri Anna, Plastiche e Design, ed.Arcadia, MI, 1984.
Pubblicato da Valeria Corea a 5/19/2012 02:26:00 AM
PIATTAFORMA 5 crowdsourcing design - modalità progettuali per utilizzo di piattaforme creative INTERACTIVE SYSTEM TO EVOLUTION OF CREATIVE PLATFORMS - progetto sperimentale di interoperabilità didattica di Data-Design condotta attraverso innnovativi scenari e forme di organizzazione dei processi di apprendimento interattivo e collettivo - CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - PILOTA 5-6 intregrazione ai corsi di Design A e B a.a. 2011 -12, facoltà di architettura, R.C.
la foto di fondo
la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo, agosto 2011
cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 3 - http://ceciliapolidoritwicedesign3.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 4 - http://ceciliapolidoritwicedesign4.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 5 - http://ceciliapolidoritwicedesign5.blogspot.it
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sabato 19 maggio 2012
L'insegnamento Kartell
2 e 1/2 post: la chiave Kartell è ben presentata, le immagini scelte molto allegre e pertinenti, invece l'integrazione è accennata e, sebbene corretta, non è dimostrata; ad esempio il fattore jeans andava sviluppato. un'occasione persa.
"Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvovati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. [...] Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scoporo che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco".
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag 56
Fu fondata nel 1949 da Guilio Castelli e, dopo una prima fase di rodaggio nel Settore degli Autoaccessori (1950-1969), si pone un obiettivo:portare le materia plastiche all'interno dell'ambiente domestico attraverso la produzione di, Articoli CasalinghiIlluminazione ed Arredi. Il suo impegno prioritario è stato la ricerca progettuale volta alla realizzazione di oggeti di uso quotidiano in una nuova veste.
Oggi i prodotti Kartell esprimono il linguaggio e l'atmosfera del periodo in cui sono nati ma allo stesso tempo sono degli oggetti contemporanei diventati parte integrante della nostra quotidianità. Un’azienda sinonimo di qualità che permette di vivere gli oggetti come risposta ai nostri desideri, e che è data dalla combinazione di forme, materiali e funzionalità.
Oggi i prodotti Kartell esprimono il linguaggio e l'atmosfera del periodo in cui sono nati ma allo stesso tempo sono degli oggetti contemporanei diventati parte integrante della nostra quotidianità. Un’azienda sinonimo di qualità che permette di vivere gli oggetti come risposta ai nostri desideri, e che è data dalla combinazione di forme, materiali e funzionalità.
L’evoluzione attraverso i suoi prodotti...
- Dall’utensile all’oggetto, dalla cucina alla tavola.
Il Portaimmondizie KS 1068 progettato da Gino Colombini nel 1959, è stato considerato quello meno interessante dei tre portaimmondizie prodotti dall Kartell, ma è quello che ebbe maggior successo di vendita. La sua forma affusolata e gradevole ha conquistato l'attenzione senza creare distacco con l'immagine tradizionale dell'oggetto. Negli anni '70 dopo varie sperimentazioni, vengono messi in mercato ciotole e barattoli da cucina in ABS(acrilonitrile-butadiene-stirene) pesanti. Questa serie di oggeti fu molto apprezzata dal pubblico ma non diede grandi ritorni di fatturato perchè non riusciva a confrontarsi in modo adeguato con il prezzo di mercato e la sua reale funzione. La svolta verso l'oggettistica arrivò con l'operazione "Kartell in tavola" che rappresenta l'ultima operazione tentata dalla Kartell prima di chiudere il Settore Casalinghi. La serie abolisce la distinzione tra cucina e sala da pranzo. Poichè tutti ormai mangiavano in cucina, fu deciso di progettare degli oggetti adatti a questa doppia funzione cucina-pranzo cercando, attraverso la scelta di forme, materiali e colori, di dar loro un'immagine piacevole, che aiutasse a rallegrare l’ambiente di casa senza dover ricorrere al tradizionale mazzo di fiori. Ciotole7105, barattoli 7325.
- "Materie plastiche e design" per l'arredamento più che per l'illuminotecnica.
La costante ricerca e la fedeltà all'obiettivo:portare la materie plastiche in casa, non ferma la Kartell che apre il Settore Illuminazione(1951-1979). Tale Settore in realtà fu considerato un complemento del Settore Arredamento(1963), in quanto non apportò novità di illuminotecnica ma contribuì a nuove soluzioni funzionali ed ambientali rivolte all'ambiente domenstico. L'arredo, e soprattutto gli accessori di arredo, hanno maggiormente contribuito a creare l'immagine dell'azienda, perchè in essi è più immediata la lettura dell'apporto innovativo dato alla soluzione del problema: la funzione tradizionale in chiave moderna. Si tratta di accessori componibili che riassumono le qualità della Kartell e che fanno ancora parte del nostro panorama quotidiano.Componibili quadri 4970-84. Sono il prodotto che caretterizza la produzione dell'azienda e con il numero di primato innovativo più alto. è il primo mobile di produzione totalmente industrializzata ed il primo in ABS. Per più di dieci anni rimasero i best seller, oggetti plurivalenti: un elementi: un sedile;due elementi: un comodino; tre elementi: uno scaffale; quattro/cinque elementi: una torre da destinare a vari utilizzi. Lampada a sospensione KD6 di Achille e Pier Giacomo Castiglioni. La prima a sospensione composta da un globo che diffonde la luce in modo uniforme, formato da due calotte semisferiche separate (che condentono l'areazione della sorgente luminosa) e da una calotta esperna a parabola che aumenta la superficie riflettente, concentra la luce nella ziona di utilizzo e filtra una luce più tenua e rilassante nel resto dell'ambiente. Lampada KD 8/24 di Joe Colombo. Queste lampade permettono la regolazione della luce grazie alla rotazione di schermi. Dopo queste realizzazioni Joe Colombo affronta ex novo il tema della lampada da tavolo andando a ricercare una forma che nascesse dal nuovo modo di vivere che non aveva niente a che fare con quello che aveva dato origine ai lumi tradizionali e dai nuovi materiali.Lampade KD 27.
- Prove d'artista.
Oggetti che non hanno alcuna storia dal punto di vista commerciale e neanche da quello produttivo, ma che descrivono un aspetto dellaKartell: la disponibilità a esprimere anche altri modi di essere che non siano quelli dell'incessante impegno quotidiano ad assicurare la qualità tecnologica e progettuale dei suoi prodotti.
Lampada 4045 di Gae Aulenti; Lampada 4043 e 4044 diFilippo Panasea; Lampada 4041 di Nanda Vigo.
Lampada 4045 di Gae Aulenti; Lampada 4043 e 4044 diFilippo Panasea; Lampada 4041 di Nanda Vigo.
- Didattica, gioco e funzionalità per arredare a scuola.
La Kartell decise di affrontare il problema dell'arredo per l'infanzia che avesse anche uno scopo didattico.
Il lavoro fu affidato al Centrokappa che chiamò il progetto Sistema Scuola 5500-5340 ed entrò a far parte della Collezione Kartell nel settembre del 1978. Il Sistema è formato da elementi di arredo che sono allo stesso tempo elementi didattici e di gioco: è flessibile, modificabile, trasformabile in modo da consentire
impieghi diversi a seconda delle diverse attività didattiche e da stimolare nello stesso tempo la creatività dei bambini durante il gioco. Infatti i modelli combinatori possibili sono stati in numerose occasioni arricchiti e reinventati dai bambini.
Il lavoro fu affidato al Centrokappa che chiamò il progetto Sistema Scuola 5500-5340 ed entrò a far parte della Collezione Kartell nel settembre del 1978. Il Sistema è formato da elementi di arredo che sono allo stesso tempo elementi didattici e di gioco: è flessibile, modificabile, trasformabile in modo da consentire
impieghi diversi a seconda delle diverse attività didattiche e da stimolare nello stesso tempo la creatività dei bambini durante il gioco. Infatti i modelli combinatori possibili sono stati in numerose occasioni arricchiti e reinventati dai bambini.
- Dall’oggetto alla moda.
Esposizione Kartell
|
La Kartell rappresenta l’Italia nel mondo del design, dell’inventiva.
E’ ormai consuetudine che la Kartell collabori con molti stilisti e marchi prestigiosi.Valentino, Prada , Doce & Gabbana... anche la Mattel ha deciso di affidarele l’arredo per la nuova casa di Barbie, creando oggetti che passano dalla scala umana a quella del gioco. L’oggetto Kartell garantisce stile e fa parte di scenografie teatrali, televisive e musicali. La ricerca incessante e l’alta qualità dei materiali hanno permesso all’azienda di introdurre nella loro produzione anche le scarpe disegnate da Giordana Zappieri(.normaluisa) e Moschino.
E’ ormai consuetudine che la Kartell collabori con molti stilisti e marchi prestigiosi.Valentino, Prada , Doce & Gabbana... anche la Mattel ha deciso di affidarele l’arredo per la nuova casa di Barbie, creando oggetti che passano dalla scala umana a quella del gioco. L’oggetto Kartell garantisce stile e fa parte di scenografie teatrali, televisive e musicali. La ricerca incessante e l’alta qualità dei materiali hanno permesso all’azienda di introdurre nella loro produzione anche le scarpe disegnate da Giordana Zappieri(.normaluisa) e Moschino.
-TIP TOP, Philippe Starck e Eugeni Quitllet; un piccolo tavolo di servizio, agile, leggero e versatile. L'accostamento del
piano colorato alla gamba trasparente e vuota dona alla struttura profondità.
-Poltrona 4801 , Joe Colombo. Fino a ora è stata l'unico pezzo della Kartell a essere stata realizzata esclusivamente in legno, una scelta strana per un'azienda famosa per il design industriale e l'uso della plastica anche nell'habitat privato. Oggi riprende vita dalla plastica.
-Bookworm , Ron Arad. Una libreria flessibile. Un'accurata analisi della tecnologia dell'estrusione ha permesso di realizzare una libreria sinuosa, che assime la forma desiderata senza per questo compromettere resistenza e funzionalità.
-Portariviste, Front. Un elemento sinuoso che si apre a semicerchio in flessuosi ripiani come se un soffio di vento improvviso sventagliasse le pagine di un giornale.
-Ero|s| di Philippe Starck, una poltroncina avvolgente dalla forma organica a uovo, caratterizzata da una raffinata combinazione delle finiture e da un sapiente utilizzo del colore. Ideale per la casa, in sala da pranzo o in soggiorno, ma può vivere anche negli uffici come seduta rappresentativa per la sala riunioni o nei luoghi di attesa.
-Bubble Club ,Philippe Strack. Vera e propria icona made in Kartell ed è il primo divano industriale interamente realizzato in materie plastiche consentendo la produzione in serie di un oggetto che da sempre viene realizzato artigianalmente.
-Taj, Ferruccio Laviani. Più che una lampada è un segno tridimensionale, una scultura luminosa. Bella da accesa come da spenta, Sfrutta la tecnologia a LED per ottimizzare e minimizzare il più possibile la sorgente luminosa ed allo stesso tempo essere un nuovo step della tecnologia aziendale realizzando un oggetto dalle capacità uniche.
-Trix, Piero Lissoni. Tre elementi diversi che hanno la possibilità di ruotare e dare vita a funzioni deverse: un pouf, un letto, una chaise lounge o una poltrona.
-Poltrona 4801 , Joe Colombo. Fino a ora è stata l'unico pezzo della Kartell a essere stata realizzata esclusivamente in legno, una scelta strana per un'azienda famosa per il design industriale e l'uso della plastica anche nell'habitat privato. Oggi riprende vita dalla plastica.
-Bookworm , Ron Arad. Una libreria flessibile. Un'accurata analisi della tecnologia dell'estrusione ha permesso di realizzare una libreria sinuosa, che assime la forma desiderata senza per questo compromettere resistenza e funzionalità.
-Portariviste, Front. Un elemento sinuoso che si apre a semicerchio in flessuosi ripiani come se un soffio di vento improvviso sventagliasse le pagine di un giornale.
-Ero|s| di Philippe Starck, una poltroncina avvolgente dalla forma organica a uovo, caratterizzata da una raffinata combinazione delle finiture e da un sapiente utilizzo del colore. Ideale per la casa, in sala da pranzo o in soggiorno, ma può vivere anche negli uffici come seduta rappresentativa per la sala riunioni o nei luoghi di attesa.
-Bubble Club ,Philippe Strack. Vera e propria icona made in Kartell ed è il primo divano industriale interamente realizzato in materie plastiche consentendo la produzione in serie di un oggetto che da sempre viene realizzato artigianalmente.
-Taj, Ferruccio Laviani. Più che una lampada è un segno tridimensionale, una scultura luminosa. Bella da accesa come da spenta, Sfrutta la tecnologia a LED per ottimizzare e minimizzare il più possibile la sorgente luminosa ed allo stesso tempo essere un nuovo step della tecnologia aziendale realizzando un oggetto dalle capacità uniche.
-Trix, Piero Lissoni. Tre elementi diversi che hanno la possibilità di ruotare e dare vita a funzioni deverse: un pouf, un letto, una chaise lounge o una poltrona.
L'insegnamento Kartell: ripensare ad oggetti di uso comune in una nuova veste che non modifichi l'immagine tradizionale dell'oggetto. L'aver appreso che un oggetto può essere polivalente a seconda del materiale che lo costituisce.
Poltrona 4801 e Mademoiselle
|
In particolare sono state la Poltrona 4801 di Joe Colombo e la Mademoiselle di Philipe Strack nella loro nuova veste, ad ispirare la mia riproduzione della Chaise lounge LC 4 di Le Corbusier.
Quella di Joe Colombo è stata l'unico prodotto Kartell ad essere costruito e commercializzato in legno. Oggi è stata riprodotta in materie plastiche senza però cambiare la sua sostanza formale. Forma, le dimensioni, rimangono le stesse nonostante l'utilizzo di un materiale differente da quello tradizionale.
Quella di Joe Colombo è stata l'unico prodotto Kartell ad essere costruito e commercializzato in legno. Oggi è stata riprodotta in materie plastiche senza però cambiare la sua sostanza formale. Forma, le dimensioni, rimangono le stesse nonostante l'utilizzo di un materiale differente da quello tradizionale.
La sedia di Philipe Starck, o meglio le svariate rivisitazioni fatte da vari stilisti del sedile in tessuto, mi ha permesso di capire quanto una trama possa influenzare l'utilizzo dell'oggetto e come possa riflettere la personalità di chi possiede l'oggetto .
Un oggetto intramontabile, storico si veste del presente dando la possibilità di personalizzare l'oggetto secondo una tendenza, una moda.
Così ho pensato di riprodurre la LC4 così come, forse, l'avrebbe voluta James Dean nel film Gioventù bruciata, chi lo sa.
Conoscere la storia di un'azienda come la Kartell mi ha insegnato ad essere fiduciosa, ad amare la ricerca, a sfidare i limiti delle mie conoscenze attraverso il campo dell'applicazione e dell'ingegno.
Riferimenti testo:
- Augusto Morello e Castelli Ferrieri Anna, Plastiche e Design, ed.Arcadia, MI, 1984.
Riferimenti immagini:
- Augusto Morello e Castelli Ferrieri Anna, Plastiche e Design, ed.Arcadia, MI, 1984.
Pubblicato da Valeria Corea a 5/19/2012 02:26:00 AM
da: CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2: E.M. Kartell
crowdsourcing design - modalità progettuali per utilizzo di piattaforme creative INTERACTIVE SYSTEM TO EVOLUTION OF CREATIVE PLATFORMS - progetto sperimentale di interoperabilità didattica di Data-Design condotta attraverso innnovativi scenari e forme di organizzazione dei processi di apprendimento interattivo e collettivo - CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - PILOTA 2 e 3 intregrazione ai corsi di Design A e B a.a. 2011 -12, facoltà di architettura, reggio calabria
cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 3 - http://ceciliapolidoritwicedesign3.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 4 - http://ceciliapolidoritwicedesign4.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 5 - http://ceciliapolidoritwicedesign5.blogspot.it
"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."
Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010
"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011
la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011
29042
- da: 13. Kartell, Pubblicato da erika.fammartino a 11/23/2011 01:09:00 PM
mercoledì 23 novembre 2011
E.M. Kartell
Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvovati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. [...] Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scoporo che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco".
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag 56
Gettacarta e portacenere Mascarene design E.Mari
è un'azienda italiana fondata nel 1949 a Noviglio, in provincia di Milano, che produce mobili e oggetti di disegno industriale ricercato in plastica.
L'azienda fu fondata da Giulio Castelli, un ingegnere chimico che cominciò la propria attività producendo accessori per le auto e casalinghi in plastica.
I suoi studi sulle materie plastiche lo portano a un’intuizione che si rivelerà determinante per il destino dell’azienda e della storia del design italiano e mondiale: utilizzare la plastica nell’arredo casalingo e sostituire i materiali tradizionali come il vetro e il legno con le materie plastiche.
Gettacarta e portacenere Kartell
Nel panorama di quegli anni la plastica è vista ancora come un surrogato a buon mercato, ma di bassa qualità, di materiali più nobili. La sfida coraggiosa, trasformare la materia e soprattutto la sua percezione da parte degli utenti in un elemento alternativo e di pregio estetico, viene vinta grazie alla tecnologia e all’investimento sul progetto di design.
La particolarità di Kartell è proprio l'utilizzo della plastica in arredamento in un modo del tutto originale e con l'uso di tecnologie di lavorazione tradizionalmente usate in altri settori industriali. I prodotti Kartell sono totalmente realizzati in Italia, anche se il maggiore mercato di vendita è costituito dagli Stati Uniti.
Portasci design Giulio Castelli
Secchio tondo con coperchio design Gino Colombini
Giulio Castellidisegna come primo prodotto ilportasci K101. Ben presto vi affianca una divisione casalinghi e inizia la produzione industrializzata di articoli in polietilene seguendo l'intuizione di portare le materie plastiche nell'ambiente domestico con utensili nuovi: al secchio tondo con coperchio di Gino Colombini (1952) premiato con il Compasso d'oro nel 1955, seguono oggetti che sostituiscono in breve i materiali tradizionali. Il precoce impegno nel campo porta a prodotti nuovi, dalle forme insolite determinate dalle
qualità dei polimeri.
Gli anni Sessanta del Novecento segnano l'affermazione internazionale dell'azienda
Sedia 4867 di J. Colombo
Al polietilene si affiancano il poliestere, il polipropilene, l'ABS e al processo di stampaggio quello a iniezione. Nascono la seggiolina per bambini 4999 di Zanuso e Sapper, la prima sedia interamente in plastica (Compasso d'oro 1964), il portacenere/gettacarte 4610 di Gino Colombini, o gli elementi componibili quadri 4970 di Anna Ferrieri Castelli. La sedia 4867 di J. Colombo è del 1968: dapprima in ABS, poi in nylon e infine in polipropilene. Con la sedia 4584 di G. Aulenti (1974) seguita da tavolino e poltroncina, prende avvio la tecnologia dello stampaggio in poliuretano strutturale.
Modello di arredo per interni presentato al Salone del Mobile a Colonia
Sedia per bambini design Zanuso e Sapper
Sedia 4870 di Anna Castelli Ferrieri
Sedia 4870 Anna Castelli Ferrieri
Negli anni ottanta, con la direzione artistica di Anna Castelli Ferrieri, i mobili Kartell conciliano la logica industriale e l’approccio “high technology” con le suggestioni del post modernismo; nascono prodotti di come il tavolo 4300, il primo tavolo di dimensioni consistenti interamente stampato ad iniezione, e la sedia 4870impilabile all’infinito.
Tavolo-carrello di Citterio
Gli anni Novanta sono contrassegnati dalla ricerca di nuove interpretazioni dell'oggetto in materiale plastico. L'arricchimento dei contributi di designer internazionali, insieme alla continua ricerca tecnologica, conducono a una nuova immagine della plastica, dotandola di qualità non tradizionali: touch, opacità, differenti colorazioni, forme spigolose e possibilità di abbinamento con altri materiali.
Libreria Bookworm di Ron Arad
Cassettiera Mobil 2000
L'arricchimento dei contributi di designer internazionali, insieme alla continua ricerca tecnologica, conducono a una nuova immagine della plastica, dotandola di qualità non tradizionali: touch, opacità, differenti colorazioni, forme spigolose e possibilità di abbinamento con altri materiali. Si realizzano prodotti che mirano a sovvertire le consuetudini nell'uso degli oggetti: i tavoli e le cassettiere di Citterio e Loew giocano sulle trasparenze (Compasso d'oro 1995 alla cassettiera Mobil 2000), la libreria Bookworm di Ron Arad si srotola sulla parete.
Divano Bubble Club di P.Starck
Nel 2000 viene inaugurato il museo aziendale a Noviglio, grazie a un'apposita Fondazione. Un'operazione premiata con il Premio Guggenheim conferito come miglior museo d'impresa. Nella storia dei riconoscimenti conferiti all'azienda, il 2001 è ricordato come l'anno dell'attribuzione del nono Compasso d'Oro al divano Bubble Club disegnato da Philippe Starck.
A partire dal 2000 è protagonista la trasparenza: dopo anni di ricerca e grazie a un’innovazione rivoluzionaria, Kartell è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente dal design moderno e minimale. Da questo momento Kartell sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale, prosegue la ricerca nello studio delle superfici, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti.
Link testo: http://www.designindex.it/kartell.htm
Sedia La Marie di P.Starck
Link immagini: http://www.spazio900.net/900/catalogo.php?dettaglio=987
Pubblicato da erika.fammartino a 11/23/2011 01:09:00 PM
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da: 13. KARTELL ARREDO E DESIGN, Pubblicato da Enza Lacopo a 3/17/2012 04:17:00 PMsabato 17 marzo 2012
KARTELL ARREDO E DESIGN
“Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabbiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvocati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. Noi abbiamo solo un ritaglio del <<Corriere della Sera>> del 1961, che riproduceva un francobollo d’immagine del vaso Camicia. Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scopro che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco".
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag 56
La Kartell è considerata la “griffe del design”.
L'azienda fu fondata in provincia di Milano dall’ingegnere chimico Giulio Castelli, che iniziò a lavorare sin da subito con materiale plastico, sperimentando nella produzione di casalinghi e accessori per automobili. Ad oggi l’azienda rappresenta senza dubbio una delle voci più autorevoli e all’avanguardia in materia di disegno industriale, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il marchio Kartell è un autentico motivo d’orgoglio per il made in Italy, tanto dal punto di vista tecnologico e produttivo, quanto da quello creativo e artistico: infatti, nonostante oggi Kartell sia leader di mercato soprattutto negli Stati Uniti, la produzione Kartell è 100% made in Italy.
Nel 1999 Kartell ha fondato anche un museo, in cui sono raccolte ed esposte più di 1000 creazioni, inoltre varie creazioni Kartell sono state insignite con prestigiose onorificenze internazionali, come il Compasso d'Oro dell'ADI (Associazione per il Disegno industriale), considerato una sorta di Oscar del design.
I pezzi Kartell non hanno età: lo dimostrano oggetti come la serie di contenitori di culto Componibili di Anna Castelli Ferrieri (presidente ADI dal 1969 al 1971), in produzione da quasi quarant’anni e insigniti di innumerevoli riconoscimenti per l’innovazione del progetto, basato su un design e su un’idea apparentemente semplicissimi: assemblare in verticale tramite incastro degli elementi seriali che vanno a costituire dei mobili contenitori pratici e versatili, adattabili a varie necessità, spazi e gusti. Gli elementi componibili sono infatti adatti ad ogni ambiente: possono “vivere” in bagno come in camera da letto, in cucina come in soggiorno. Proposti in forma rotonda e quadrata, i Componibili Kartell possono essere dotati di rotelle. Sono di facile utilizzo e, naturalmente, di plastica.
La seduta Audrey di Piero Lissoni, con struttura in alluminio pressofuso, seduta e schienale in materiale plastico disponibile in vari colori ,invece, appartiene a un gruppo eclettico e multifunzione, adatto a qualsiasi uso e ambiente: ufficio, casa o studio, indoor e outdoor. Questa sedia versatile e contemporanea che, per le sue linee semplici, a causa di uno speciale processo di pressofusione, è composto da due soli pezzi e realizzato senza viti o saldatura diventa multifunzionale e adattabile a tutti gli usi.
Louis Ghost è una sedia nata per stupire, disegnata da Philippe Starck . Più nello specifico, Louis Ghost è una poltroncina confortevole, realizzata in un unico stampo in policarbonato trasparente e colorato in stile Luigi XV. E’ affascinante, barocca, stupefacente, ma anche funzionale, stabile, resistente ad urti e agenti atmosferici e impilabile fino a sei pezzi. Si può scegliere in sei colori trasparenti, due coprenti lucidi e con stampa. Si adatta in ogni contesto abitativo, ricreativo o serioso, spiccando per la sua personalità, ironia ed eleganza.
Icona del design è la lampada a sospensione FL/Y, ideata e realizzata da Ferruccio Laviani. Giovane e colorata, si presta a installazioni creative, e porta allegria in tutti gli ambienti, è realizzata in undici varianti di colore, trasparenti o solidi. Mentre la celebre Take disegnata da Ferruccio Laviani , è una lampada emozionante, ironica e che provoca. L'abat jour da comodino, viene rivisitato, modernizzandosi; Take è un' elegante e raffinata lampada grazie alla plisettatura del suo diffusore e all'alta qualità di materiali con i quali viene realizzata; è composta da due lastre rettangolari simmetriche, ognuna delle quali è caratterizzata da un bordo bidimensionale che, verso il centro, assume la forma e il volume di metà lampada. Le due parti, unite formano la struttura, ma allo stesso tempo creano anche un suggestivo ed emozionale effetto ottico; infatti guardata di lato, Take appare una classica lampada da comodino, mentre guardata di fronte è strana: si vede la forma rettangolare della lastra. L'effetto plissè del paralume, quando sia accende la lampadina, ci regala un meraviglioso e magico gioco di riflessi.
Bookworm è una libreria,flessibile, elegante, sinuosa nel design e firmata dal celebre designer israeliano: Ron Arad, il cui nome è sinonimo di sperimentazione coi materiali e di rielaborazione concettuale di forme e strutture per l’arredamento. La particolarità di questa libreria è la possibilità di darle svariate forme a seconda delle personali esigenze e della propria fantasia. Tutto ciò non va ad incidere sulla sua resistenza, stabilità e funzionalità. La flessibilità è data d una particolare tecnologia di lavorazione, che, tramite estrusione, garantisce la resistenza al carico, il quale supporta ancora meglio il peso, quando la libreria è fissata con forme curvilinee.
Kartell ha ottenuto i massimi riconoscimenti internazionali nel campo, fra cui 11 Compassi d’Oro, e alcuni suoi pezzi cult sono esposti al MOMA di New York e al Centre Pompidou di Parigi.
Link riferimento testo:
http://atcasa.corriere.it/Outlet-Co/outletSearch.do?categoria=-1®ione=-1&marca=Kartell
http://www.hbcasa.com/42-marchi/181-kartell
Link riferimento immagini:
http://www.kartell.it//images/press/img_low_res/1322.jpg
http://www.kartell.it//images/press/img_low_res/1318.jpg
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn83cEIzeKXAFgf9pg05mLn4MkZtRo_hf2JERdXiBuaN_oP2s2lwzEGhfJ5IerU2IFBb06EeLDuqBHS_vFYoAMKP4J4cAkKlCdaSHoTReK66M6McoVgNmbhyr0Rjzj8Rh8wTAyPToSPRE/s1600/Kartell_1.jpg
Pubblicato da Enza Lacopo a 3/17/2012 04:17:00 PM
crowdsourcing design - modalità progettuali per utilizzo di piattaforme creative INTERACTIVE SYSTEM TO EVOLUTION OF CREATIVE PLATFORMS - progetto sperimentale di interoperabilità didattica di Data-Design condotta attraverso innnovativi scenari e forme di organizzazione dei processi di apprendimento interattivo e collettivo - CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - PILOTA 2 e 3 intregrazione ai corsi di Design A e B a.a. 2011 -12, facoltà di architettura, reggio calabria
cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 3 - http://ceciliapolidoritwicedesign3.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 4 - http://ceciliapolidoritwicedesign4.blogspot.com
CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 5 - http://ceciliapolidoritwicedesign5.blogspot.it
"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."
Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010
"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011
la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011
29042
- da: 13. Kartell, Pubblicato da erika.fammartino a 11/23/2011 01:09:00 PM
mercoledì 23 novembre 2011
E.M. Kartell
Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvovati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. [...] Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scoporo che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco".Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag 56Gettacarta e portacenere Mascarene design E.Mariè un'azienda italiana fondata nel 1949 a Noviglio, in provincia di Milano, che produce mobili e oggetti di disegno industriale ricercato in plastica.L'azienda fu fondata da Giulio Castelli, un ingegnere chimico che cominciò la propria attività producendo accessori per le auto e casalinghi in plastica.I suoi studi sulle materie plastiche lo portano a un’intuizione che si rivelerà determinante per il destino dell’azienda e della storia del design italiano e mondiale: utilizzare la plastica nell’arredo casalingo e sostituire i materiali tradizionali come il vetro e il legno con le materie plastiche.Gettacarta e portacenere KartellNel panorama di quegli anni la plastica è vista ancora come un surrogato a buon mercato, ma di bassa qualità, di materiali più nobili. La sfida coraggiosa, trasformare la materia e soprattutto la sua percezione da parte degli utenti in un elemento alternativo e di pregio estetico, viene vinta grazie alla tecnologia e all’investimento sul progetto di design.La particolarità di Kartell è proprio l'utilizzo della plastica in arredamento in un modo del tutto originale e con l'uso di tecnologie di lavorazione tradizionalmente usate in altri settori industriali. I prodotti Kartell sono totalmente realizzati in Italia, anche se il maggiore mercato di vendita è costituito dagli Stati Uniti.Portasci design Giulio CastelliSecchio tondo con coperchio design Gino ColombiniGiulio Castellidisegna come primo prodotto ilportasci K101. Ben presto vi affianca una divisione casalinghi e inizia la produzione industrializzata di articoli in polietilene seguendo l'intuizione di portare le materie plastiche nell'ambiente domestico con utensili nuovi: al secchio tondo con coperchio di Gino Colombini (1952) premiato con il Compasso d'oro nel 1955, seguono oggetti che sostituiscono in breve i materiali tradizionali. Il precoce impegno nel campo porta a prodotti nuovi, dalle forme insolite determinate dallequalità dei polimeri.Gli anni Sessanta del Novecento segnano l'affermazione internazionale dell'aziendaSedia 4867 di J. ColomboAl polietilene si affiancano il poliestere, il polipropilene, l'ABS e al processo di stampaggio quello a iniezione. Nascono la seggiolina per bambini 4999 di Zanuso e Sapper, la prima sedia interamente in plastica (Compasso d'oro 1964), il portacenere/gettacarte 4610 di Gino Colombini, o gli elementi componibili quadri 4970 di Anna Ferrieri Castelli. La sedia 4867 di J. Colombo è del 1968: dapprima in ABS, poi in nylon e infine in polipropilene. Con la sedia 4584 di G. Aulenti (1974) seguita da tavolino e poltroncina, prende avvio la tecnologia dello stampaggio in poliuretano strutturale.Modello di arredo per interni presentato al Salone del Mobile a ColoniaSedia per bambini design Zanuso e SapperSedia 4870 di Anna Castelli FerrieriSedia 4870 Anna Castelli FerrieriNegli anni ottanta, con la direzione artistica di Anna Castelli Ferrieri, i mobili Kartell conciliano la logica industriale e l’approccio “high technology” con le suggestioni del post modernismo; nascono prodotti di come il tavolo 4300, il primo tavolo di dimensioni consistenti interamente stampato ad iniezione, e la sedia 4870impilabile all’infinito.Tavolo-carrello di CitterioGli anni Novanta sono contrassegnati dalla ricerca di nuove interpretazioni dell'oggetto in materiale plastico. L'arricchimento dei contributi di designer internazionali, insieme alla continua ricerca tecnologica, conducono a una nuova immagine della plastica, dotandola di qualità non tradizionali: touch, opacità, differenti colorazioni, forme spigolose e possibilità di abbinamento con altri materiali.Libreria Bookworm di Ron AradCassettiera Mobil 2000L'arricchimento dei contributi di designer internazionali, insieme alla continua ricerca tecnologica, conducono a una nuova immagine della plastica, dotandola di qualità non tradizionali: touch, opacità, differenti colorazioni, forme spigolose e possibilità di abbinamento con altri materiali. Si realizzano prodotti che mirano a sovvertire le consuetudini nell'uso degli oggetti: i tavoli e le cassettiere di Citterio e Loew giocano sulle trasparenze (Compasso d'oro 1995 alla cassettiera Mobil 2000), la libreria Bookworm di Ron Arad si srotola sulla parete.Divano Bubble Club di P.StarckNel 2000 viene inaugurato il museo aziendale a Noviglio, grazie a un'apposita Fondazione. Un'operazione premiata con il Premio Guggenheim conferito come miglior museo d'impresa. Nella storia dei riconoscimenti conferiti all'azienda, il 2001 è ricordato come l'anno dell'attribuzione del nono Compasso d'Oro al divano Bubble Club disegnato da Philippe Starck.A partire dal 2000 è protagonista la trasparenza: dopo anni di ricerca e grazie a un’innovazione rivoluzionaria, Kartell è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente dal design moderno e minimale. Da questo momento Kartell sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che l’ha resa unica e originale, prosegue la ricerca nello studio delle superfici, partendo dall’uso di tecnologie nuove e materiali performanti.Link testo: http://www.designindex.it/kartell.htmSedia La Marie di P.StarckLink immagini: http://www.spazio900.net/900/catalogo.php?dettaglio=987Pubblicato da erika.fammartino a 11/23/2011 01:09:00 PM________________________________________________________________________da: 13. KARTELL ARREDO E DESIGN, Pubblicato da Enza Lacopo a 3/17/2012 04:17:00 PMsabato 17 marzo 2012
KARTELL ARREDO E DESIGN
“Qualche mese dopo il lancio di Mascaren, la ditta Kartell realizza un oggetto completamente industriale, d'identica forma. Danese invia una lettera chiedendo spiegazioni, cui viene risposto in sostanza: e voi chi siete? Ci arrabbiamo e facciamo causa. Dopo una lunga ricerca in tutta Europa, gli avvocati di Kartell non riescono ad individuare esempi di quel cestino precedenti al nostro. Noi abbiamo solo un ritaglio del <<Corriere della Sera>> del 1961, che riproduceva un francobollo d’immagine del vaso Camicia. Vinciamo,Kartell è obbligata a distruggere gli stampi e io scopro che, per la giustizia italiana, ho inventato "un buco che attraversa un buco".Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz. Pag 56La Kartell è considerata la “griffe del design”.L'azienda fu fondata in provincia di Milano dall’ingegnere chimico Giulio Castelli, che iniziò a lavorare sin da subito con materiale plastico, sperimentando nella produzione di casalinghi e accessori per automobili. Ad oggi l’azienda rappresenta senza dubbio una delle voci più autorevoli e all’avanguardia in materia di disegno industriale, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il marchio Kartell è un autentico motivo d’orgoglio per il made in Italy, tanto dal punto di vista tecnologico e produttivo, quanto da quello creativo e artistico: infatti, nonostante oggi Kartell sia leader di mercato soprattutto negli Stati Uniti, la produzione Kartell è 100% made in Italy.
Nel 1999 Kartell ha fondato anche un museo, in cui sono raccolte ed esposte più di 1000 creazioni, inoltre varie creazioni Kartell sono state insignite con prestigiose onorificenze internazionali, come il Compasso d'Oro dell'ADI (Associazione per il Disegno industriale), considerato una sorta di Oscar del design.I pezzi Kartell non hanno età: lo dimostrano oggetti come la serie di contenitori di culto Componibili di Anna Castelli Ferrieri (presidente ADI dal 1969 al 1971), in produzione da quasi quarant’anni e insigniti di innumerevoli riconoscimenti per l’innovazione del progetto, basato su un design e su un’idea apparentemente semplicissimi: assemblare in verticale tramite incastro degli elementi seriali che vanno a costituire dei mobili contenitori pratici e versatili, adattabili a varie necessità, spazi e gusti. Gli elementi componibili sono infatti adatti ad ogni ambiente: possono “vivere” in bagno come in camera da letto, in cucina come in soggiorno. Proposti in forma rotonda e quadrata, i Componibili Kartell possono essere dotati di rotelle. Sono di facile utilizzo e, naturalmente, di plastica.
Louis Ghost è una sedia nata per stupire, disegnata da Philippe Starck . Più nello specifico, Louis Ghost è una poltroncina confortevole, realizzata in un unico stampo in policarbonato trasparente e colorato in stile Luigi XV. E’ affascinante, barocca, stupefacente, ma anche funzionale, stabile, resistente ad urti e agenti atmosferici e impilabile fino a sei pezzi. Si può scegliere in sei colori trasparenti, due coprenti lucidi e con stampa. Si adatta in ogni contesto abitativo, ricreativo o serioso, spiccando per la sua personalità, ironia ed eleganza.
Icona del design è la lampada a sospensione FL/Y, ideata e realizzata da Ferruccio Laviani. Giovane e colorata, si presta a installazioni creative, e porta allegria in tutti gli ambienti, è realizzata in undici varianti di colore, trasparenti o solidi. Mentre la celebre Take disegnata da Ferruccio Laviani , è una lampada emozionante, ironica e che provoca. L'abat jour da comodino, viene rivisitato, modernizzandosi; Take è un' elegante e raffinata lampada grazie alla plisettatura del suo diffusore e all'alta qualità di materiali con i quali viene realizzata; è composta da due lastre rettangolari simmetriche, ognuna delle quali è caratterizzata da un bordo bidimensionale che, verso il centro, assume la forma e il volume di metà lampada. Le due parti, unite formano la struttura, ma allo stesso tempo creano anche un suggestivo ed emozionale effetto ottico; infatti guardata di lato, Take appare una classica lampada da comodino, mentre guardata di fronte è strana: si vede la forma rettangolare della lastra. L'effetto plissè del paralume, quando sia accende la lampadina, ci regala un meraviglioso e magico gioco di riflessi.Bookworm è una libreria,flessibile, elegante, sinuosa nel design e firmata dal celebre designer israeliano: Ron Arad, il cui nome è sinonimo di sperimentazione coi materiali e di rielaborazione concettuale di forme e strutture per l’arredamento. La particolarità di questa libreria è la possibilità di darle svariate forme a seconda delle personali esigenze e della propria fantasia. Tutto ciò non va ad incidere sulla sua resistenza, stabilità e funzionalità. La flessibilità è data d una particolare tecnologia di lavorazione, che, tramite estrusione, garantisce la resistenza al carico, il quale supporta ancora meglio il peso, quando la libreria è fissata con forme curvilinee.Kartell ha ottenuto i massimi riconoscimenti internazionali nel campo, fra cui 11 Compassi d’Oro, e alcuni suoi pezzi cult sono esposti al MOMA di New York e al Centre Pompidou di Parigi.Link riferimento testo:http://atcasa.corriere.it/Outlet-Co/outletSearch.do?categoria=-1®ione=-1&marca=Kartell
http://www.hbcasa.com/42-marchi/181-kartellLink riferimento immagini:http://www.kartell.it//images/press/img_low_res/1322.jpg
http://www.kartell.it//images/press/img_low_res/1318.jpg
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